Istituto Comprensivo di Lozzo Atestino

Istituto Comprensivo Statale  Lozzo Atestino

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Modulo per introduzione del telefono cellulare o altri dispositivi elettronici a scuola

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Vista la Direttiva prot. n. 30 del 15 marzo 2007 del MIUR,

Visto lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, DPR n. 249 del 24 giugno 1998 e DPR n. 235 del 21 novembre 2007,

Vista la normativa in fatto di tutela della riservatezza, D. Lgs 196/2003,

Visto il Regolamento Interno di Istituto,

dispone quanto segue:

 

- per evitare di compromettere l’assiduità degli impegni di studio durante le lezioni e a tutela del diritto alla privacy, è ribadito il divieto assoluto dell’utilizzo del telefono cellulare all’interno delle aree di pertinenza della Scuola (sia all’interno degli edifici che all’esterno), in particolar modo per scopi diversi da quelli della comunicazione telefonica a voce e prettamente di natura didattica, previo consenso del docente;

- tali dispositivi telefonici non devono e non possono essere portati a Scuola, di norma;

- qualora qualche Genitore ritenesse che sia indispensabile, per gravi e giustificati motivi, per la/il propria/o figlia/o avere con sé a scuola il telefono cellulare, per comunicare con la famiglia (si ricorda, a tale proposito, che ogni scuola è dotata di una postazione telefonica fissa destinata anche a questi scopi), deve darne formale comunicazione di richiesta alla Dirigenza, indicando le motivazioni di essa;

- all’ingresso in aula gli alunni eventualmente autorizzati, secondo quanto disposto dal precedente capoverso, dovranno consegnare il proprio dispositivo al Docente della prima ora (o al Collaboratore Scolastico), che provvederà a custodirlo in opportuni spazi;

- al termine delle lezioni i telefoni cellulari saranno riconsegnati ai proprietari, che li rimetteranno in funzione solo una volta giunti all’esterno della Scuola;

- qualora qualcuno non ottemperasse alle precedenti disposizioni, sarà oggetto dei provvedimenti sanzionatori previsti dal Regolamento Interno di Istituto e dalla normativa vigente, sia civile che penale;

- qualora dovessero reiterarsi comportamenti in contrasto con il divieto di cui sopra, la Scuola si riserva la facoltà di adire tutte le vie legali e giudiziarie, in particolare per tutelare i diritti alla riservatezza di tutti i membri della Comunità Scolastica.

- Va precisato, inoltre, che l’uso improprio del cellulare e/o similari, ad esempio per riprese o foto non autorizzate dai diretti interessati, e la loro eventuale pubblicazione in rete (Facebook, blog, Youtube e altro, oltre che essere oggetto di provvedimenti disciplinari per violazione del Regolamento interno, può costituire reato per violazione della privacy (D.Lgs. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”. e art.10 del Codice Civile) ed essere soggetto a possibili denunce presso l’autorità giudiziaria da parte dell’interessato.

 

Al riguardo il Ministro della Pubblica Istruzione con la Direttiva n. 104, del 30 novembre 2007, ha chiarito che chiunque diffonda immagini con dati personali altrui non autorizzate – tramite internet o mms - rischia, anche a scuola, multe dai 3 ai 18 mila euro o dai 5 ai 30 mila euro nei casi più gravi (che possono essere irrogate dall’Autorità garante della privacy) insieme a sanzioni disciplinari che spettano invece alla scuola. Si invitano i docenti nonché il personale collaboratore scolastico a vigilare con la massima attenzione e ad intervenire tempestivamente qualora non ci si attenesse a tali disposizioni. Secondo quanto dispone il Regolamento di disciplina, gli alunni che utilizzeranno a scuola il cellulare verranno sanzionati con sequestro dello stesso e restituzione solo ad un genitore, che dovrà recarsi a scuola a ritirarlo, o con la sospensione dalle lezioni (in casi di particolare gravità e ripetuta inosservanza della regola).

Si confida nella proficua collaborazione dei genitori con la Scuola per educare i ragazzi ad un uso corretto e sicuro delle nuove tecnologie, per trasmettere valori quali il rispetto, la responsabilità e consapevolezza delle proprie azioni.

I docenti leggeranno integralmente il testo della presente circolare e promuoveranno opportuni percorsi di sensibilizzazione e discussione con gli studenti. Il divieto è valevole anche per i Docenti, come prescritto con C. M. n. 362 del 25/08/1998, e risponde alla esigenza educativa di assicurare ai ragazzi un comportamento esemplare da parte degli adulti.

 

In conclusione, una precisazione appare doverosa: lo scrivente è fermamente convinto che le competenze digitali passino anche attraverso un utilizzo corretto di dispositivi quali uno smartphone o un tablet. Lo smartphone può costituire una occasione didattica (creazione di storytelling multimediali, sensori per le scienze, App didattiche etc.) ed una opportunità educativa.

Il Miur ha pubblicato una apposita PUA- Politica di utilizzo accettabile dei dispositivi mobili.

La Scuola alla data di questa pubblicazione sta regolamentando una propria PUA.

 

L’utilizzo per motivi didattici, concordato per tempo con i docenti, pertanto, è sempre permesso.

 

Che cos'è il BYOD?

Bring Your Own Device (BYOD), in italiano “porta il tuo dispositivo” è l'espressione che indica il ricorso all'utilizzo del proprio dispositivo, utilizzo che, in ambito educativo, viene espressamente previsto da una specifica azione del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca “per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale”.

L'obiettivo è “alleggerire” le classi da strumentazioni informatiche costose ed ingombranti e promuovere una didattica digitale basata sull’integrazione dei dispositivi elettronici personali degli studenti e degli insegnanti (smartphone, tablet e PC portatili) con le dotazioni tecnologiche degli spazi scolastici. Si tratta senza dubbio di una irrinunciabile occasione: puntare al raggiungimento delle competenze attraverso la mediazione di linguaggi moderni e accattivanti, capaci di proporre i contenuti in chiave interattiva e multimediale, pronti a rispondere alle esigenze individuali degli alunni e in grado di incoraggiare modalità di apprendimento di tipo cooperativo.

Ai ragazzi viene così consentito, sotto la guida e il controllo dell’insegnante, di accedere al web in classe per ampliare gli orizzonti della ricerca e della conoscenza, di entrare a far parte di social network per la didattica dove l’apprendimento subisce un vero e proprio capovolgimento, di rispondere a quiz e sondaggi utilizzando direttamente il proprio smartphone come telecomando (student response systems). In questo contesto di innovazione metodologica e sperimentazione didattica, alla scuola, con l’ausilio di figure esperte ed il supporto di una specifica formazione per i docenti, è affidato anche il compito di educare le nuove generazioni al tema della sicurezza online e ad un uso critico e responsabile delle tecnologie digitali.

La Direttiva del Ministro del 15 marzo 2007 (Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di “telefoni cellulari” e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica), che vietava a qualsiasi livello l’utilizzo dei dispositivi personali degli alunni, viene dunque superata dal Piano Nazionale Scuola Digitale, che anticipa, di fatto, apposite linee guida che il MIUR, in collaborazione con l’AGID e il Garante per la Privacy, sta già sviluppando per promuovere il Bring Your Own Device all’interno della scuola italiana.